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Primi anni di vita del bebè: 4 mesi

Tempo medio di lettura: 4 min

Durante il quarto mese di vita si avvicina il momento di introdurre gradualmente nuove abitudini alimentari, come la frutta e l’acqua, mentre i momenti di gioco diventano sempre più interattivi, aiutandolo a sviluppare le sue capacità motorie e sensoriali. Scopriamo insieme cosa aspettarci e come accompagnare il vostro bimbo in questa nuova fase.

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Come iniziare l’alimentazione complementare

Il quarto mese segna l’inizio di una nuova avventura: il passaggio dal latte ai primi alimenti solidi. Questo momento, conosciuto come divezzamento o alimentazione complementare, rappresenta molto più di un semplice cambiamento nutrizionale. È l’occasione per il vostro bambino di scoprire nuovi sapori, consistenze e colori, imparando a mangiare con il cucchiaino e a conoscere il cibo della propria famiglia. Non è necessario seguire un calendario rigido per introdurre i nuovi alimenti, poiché non ci sono evidenze che rimandare alcuni cibi riduca il rischio di allergie.

L’alimentazione complementare non è solo fondamentale per la crescita fisica, ma anche per quella psicologica. È il momento in cui il bambino scopre il piacere di mangiare con il cucchiaino e inizia a condividere i sapori della cucina familiare, gettando le basi per abitudini alimentari sane.

È importante scegliere alimenti studiati per i più piccoli, privi di zuccheri o sale aggiunti, con un apporto proteico bilanciato per evitare il rischio di obesità infantile. Anche se inizialmente può sembrare complicato, affrontate questa tappa con serenità e pazienza: divertitevi a fargli scoprire sapori e colori nuovi, variando le sue pappe. In questo modo, il rapporto con il cibo nascerà in modo naturale, gioioso e appagante

Scoprire nuovi sapori iniziando con la frutta

Quando iniziare l’alimentazione complementare? In realtà non esiste un momento giusto per tutti: dipende dallo sviluppo e dalla maturazione del bambino, dalla sua capacità di adattarsi a nuove modalità di alimentazione, e anche dalle abitudini culturali e familiari. In genere, il pediatra consiglia di iniziare tra il quarto e il sesto mese.

La frutta è un ottimo primo passo: può essere offerta tra una poppata e l’altra per far scoprire al piccolo il cucchiaino e nuovi sapori. Ricordate, però, che non sostituisce un pasto. All’inizio il vostro bimbo potrebbe essere sorpreso o rifiutarla, poiché la sua lingua, abituata alla suzione, tende a respingere il cucchiaino. Non abbiate fretta: giocate con lui e lasciategli il tempo di scoprire la nuova esperienza.

Potete iniziare con mela e pera grattugiata o prugna, preferibilmente di origine biologica, oppure con omogeneizzati di frutta senza zuccheri aggiunti, sicuri e privi di pesticidi e contaminanti chimici. Evitate di utilizzare il frullatore, poiché l’aria incorporata potrebbe causare fastidi al pancino.

Frutti più zuccherini come la banana schiacciata e il succo d’arancia sono generalmente introdotti dal quinto mese in poi. Con pazienza e gradualità, questo sarà un momento di scoperta e gioia, sia per voi che per il vostro piccolo.


Quando introdurre l’acqua per i neonati

Nei primi mesi di vita, il fabbisogno di acqua del bambino è maggiore rispetto a quello di un adulto: ogni 100 grammi di aumento del peso occorrono circa 75 grammi di acqua. Normalmente, questa necessità viene soddisfatta dal latte, che è composto per il 90% da acqua. Tuttavia, in alcune situazioni, integrare dell’acqua nella giornata può essere utile, soprattutto se il bimbo è molto attivo, ha la febbre, soffre di disturbi intestinali o durante i mesi più caldi. Anche in inverno, le case riscaldate possono favorire la disidratazione, un fenomeno più comune nei lattanti di quanto si pensi.

Bastano pochi cucchiaini tra una poppata e l’altra per garantirgli una corretta idratazione e aiutarlo ad abituarsi al cucchiaino. Per quanto riguarda la scelta, l’acqua migliore è naturale oligominerale o minimamente mineralizzata, non gassata, con un basso residuo fisso e poco calcio (un’acqua dolce e leggermente acida).

Con l’inizio dello svezzamento, il tuo bimbo inizierà ad assumere liquidi anche attraverso i brodini delle pappe. L’acqua, comunque, rimane la bevanda ideale. In alcune occasioni, tisane specifiche per l’infanzia possono essere un’alternativa per favorire l’idratazione, ma è sempre meglio evitare i succhi di frutta, che contengono zuccheri e potrebbero danneggiare i futuri dentini.

Come stimolare il neonato con i giochi

A questa età, il gioco non è solo un momento di svago, ma rappresenta una delle principali modalità di apprendimento per il bambino.

Attraverso il gioco, infatti, il piccolo inizia a comprendere il mondo che lo circonda. Ad esempio, ascoltare suoni e rispondere a stimoli visivi sono attività che pongono le basi per lo sviluppo del linguaggio.

Anche un gioco semplice o un giocattolo che stimola la causa-effetto aiuteranno il bambino a capire le sue azioni e le reazioni che ne derivano. Il solletico, ad esempio, non solo lo divertirà, ma contribuirà a sviluppare il suo senso del tatto.

A questa età, il bimbo ha iniziato a perfezionare il coordinamento manuale-visivo e sarà in grado di afferrare oggetti colorati, migliorando il controllo muscolare. Comincerà anche a riconoscere volti familiari e a mostrare un crescente interesse verso gli altri, alimentando le sue capacità cognitive e relazionali.

Con il passare dei mesi, man mano che le sue capacità motorie si sviluppano, il bimbo cercherà nuovi stimoli e nuovi giochi che arricchiranno sempre di più la sua crescita.